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6 Luglio 2012
L’Italia che fa l’Italia taglia la burocrazia, cresce e tutela il vero made in Italy di qualità

Ligas: “è indispensabile garantire e tutelare la sicurezza alimentarie e ambientale, una battaglia che sosteniamo da sempre e che in provincia di Siena sarà ancora più forte alla luce degli ultimi fatti di cronaca”
L’Italia che fa l’Italia: tagliare la burocrazia per far crescere il Pil, tutelare il vero made in Italy e non aumentare l’Iva. Questi i principali punti emersi dall’assemblea nazionale di Coldiretti che si è svolta oggi a Roma. Più di un migliaio gli agricoltori toscani , oltre duecento i senesi che hanno deciso di partecipare insieme ai colleghi di tutta la penisola, per proporre un modello di sviluppo e di crescita diversi, sostenibili, fondati sulla ricchezza del territorio da valorizzare, tutelare e difendere. “Occorre cogliere l’occasione della spending review – ha spiegato Fausto Ligas, presidente Coldiretti Siena - per eliminare quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono ben 100 giorni lavorativi all’imprenditore agricolo. Al tempo stesso è indispensabile garantire e tutelare la sicurezza alimentarie e ambientale, una battaglia che sosteniamo da sempre e che in provincia di Siena sarà ancora più forte alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno evidenziato come anche nel nostro territorio esistano le frodi e soggetti che sfruttano l’immagine della nostra agricoltura”. Coldiretti, dal Palalottomatica, ha fatto sentire la sua voce anche sul capitolo Iva, spiegando che l’aumento dell’aliquota dal 21% al 23% costerebbe agli italiani oltre un miliardo solo per le spese alimentari producendo effetti depressivi sui consumi a tavola, già in preoccupante calo. I prezzi dei prodotti alimentari al dettaglio, aumenterebbero in media di un punto percentuale con picchi dell’1,8% per carne, prosciutto e pesce, con effetti insostenibili sull’inflazione e sull’andamento dei consumi. I dati emersi nell’Assemblea nazionale Coldiretti  emergono da uno studio Ref per Centromarca e non sono i soli, il presidente Coldiretti Sergio Marini ha illustrato anche i risultati l’Indagine Coldiretti/Swg su “Come cambiano la spesa e le vacanze degli italiani”. Ne è emerso uno spaccato preoccupante che mostra come le famiglie siano in affanno e ben sei italiani su dieci  sono costretti a fare lo slalom tra gli sconti, il 30% risparmia sull’imballaggio e acquista prodotti alimentari sfusi in misura superiore al passato. E mentre si discute sui tagli alla spesa pubblica, in Italia, a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre 10 milioni di tonnellate, un dato di Coldiretti che mette in evidenza l’unico lato positivo della crisi, la tendenza al risparmio, anche verso imballaggi e scatole che spesso superano il costo stesso del prodotto e sono responsabili dell’inquinamento ambientale.

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