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29 Dicembre 2016
A SIENA UN NUOVO MERCATO A KM 0

Siena va pazza per il Km 0. Ne è una prova il nuovo mercato di filiera corta che è stato inaugurato il 20 dicembre scorso a San Miniato, in via Pertini, su iniziativa di Coldiretti. Gli agricoltori dell’organizzazione non potevano mancare, sempre pronti a partecipare con i propri prodotti genuini a iniziative del genere. Il mercato di San Miniato, che sarà aperto ogni martedì pomeriggio dalle 15.30 alle 19.30 – in via sperimentale fino al 28 febbraio 2017- , si va ad aggiungere a quello del sabato mattina in via Paolo Frajese  davanti alla macelleria (zona Colonna San Marco). L’iniziativa nasce su proposta di Coldiretti e con il coordinamento dell’assessorato allo Sviluppo economico, guidato dal vicesindaco Fulvio Mancuso.

Fra gli otto banchini di Campagna Amica presenti al mercato di San Miniato è possibile trovare imprese che sono anche in via Frajese, come la società agricola Il Ciliegio (olio, vino, miele, legumi e cereali), la società agricola Aiellino (ortaggi), l’azienda agricola Maltraverso (ortaggi), la società agricola La Pennata (miele, peperoncini e ortaggi), l’azienda agricola Fratelli Carai (latticini), l’azienda agricola Giannini Livio (ortaggi e frutta) e la società agricola Guasconi di Villamena (cereali e legumi). A queste si aggiunge il pesce, portato direttamente da Porto Santo Stefano, di Nicola Costaglione. Il giovane imprenditore ittico maremmano è pronto a deliziare i palati dei consumatori anche con dell’ottima paranza fritta.

«Questo mercato rappresenta un grande successo ed una grande opportunità per gli imprenditori agricoli – dice il direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli - che possono, così, mettere in vendita i propri prodotti genuini e quindi rappresenta un sostegno all’imprenditoria locale.
Ma è anche una risposta  concreta alle giuste richieste dei cittadini  di cibi sani, salubri, di provenienza certa».

Il vicesindaco Fulvio Mancuso crede molto in questa nuova iniziativa: «Il nuovo mercato di filiera corta risponde a una domanda crescente, che è frutto anche del diffondersi della cultura della prevenzione e dell’alimentazione sana. E’ importante pure dal lato economico, perché è un aiuto alla nostra produzione agricola di qualità».

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