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14 Ottobre 2016
GRANO, OTTIME NOVITA’ NONOSTANTE LA CRISI

Agli agricoltori piace sempre di più la proposta fatta per l’etichettatura di origine obbligatoria per il grano da pasta. Oggi un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che il consumatore lo sappia.

La “questione grano” è un problema ormai mondiale. Mentre i prezzi dei prodotti alimentari aumentano su base annua nei campi resta deflazione profonda anche per effetto della speculazione sulla fame che ha bruciato nel mondo quasi 40 miliardi di dollari solo per il frumento con le quotazioni internazionali che sono dimezzate in un anno da 5,36 dollari per bushel dello scorso anno a poco più di 3,95 dollari per bushel (27,216 kg), senza alcun beneficio per i consumatori ma con milioni di contadini in ginocchio.

Le speculazioni internazionali sono aggravate a livello nazionale dalle distorsione di filiera. Il prezzo del grano duro destinato alla pasta è praticamente dimezzato (-43 per cento) mentre si registra un calo del 19 per cento per quello del grano tenero destinato alla panificazione con i compensi degli agricoltori che sono tornati ai livelli di 30 anni fa. Il risultato è che oggi il grano duro per la pasta viene pagato sotto i 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo, su valori al di sotto dei costi di produzione e con un “crack” da 700 milioni di euro per il Granaio Italia. In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy.
 
L’Italia è il principale produttore europeo di grano duro, destinato alla pasta con 4,8 milioni di tonnellate su una superficie coltivata, pari a circa 1,3 milioni di ettari ma sono ben 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall’estero e di queste oltre la metà per un totale di 1,2 milioni di tonnellate arrivano dal Canada.

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