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15 Ottobre 2018
Stragi di pecore nel Senese, Coldiretti Siena propone il “cimitero aziendale”

La proposta che arriva da Coldiretti Siena per ridurre i costi di smaltimento delle carcasse è quella del “cimitero aziendale”, si tratta di un “un gesto di solidarietà vero” per aiutare, e venire incontro, a tutte quelle aziende colpite da attacchi di predatori e che hanno perso i loro capi di bestiame. Il punto centrale della proposta è quello di creare un’area, all’interno dei terreni dell’impresa dove, sotto il controllo delle Autorità Sanitarie rispettando ovviamente tutte le normative vigenti che tutelano il loro corretto smaltimento, seppellire gli animali uccisi.
Si vuole evitare cioè che oltre il danno ci sia anche la beffa, perché lo smaltimento costa quasi 100 euro a carcassa e l’allevatore che subisce il danno della perdita degli animali e della produzione deve sopportare anche quest’ulteriore aggravio.
Nel giro di pochi giorni sono accaduti due casi di attacco, da parte di predatori, a due differenti aziende agricole: il 17 settembre all’azienda agricola Podere Sant’Anna a Radi, dove sono state colpite 70 pecore, e ieri all’azienda agricola La Pievina dove altre 6 pecore sono state uccise.
Pochi giorni fa il sindaco di Monteroni d’Arbia, Gabriele Berni, ha emesso un’ordinanza con la quale si permetteva la sepoltura delle carcasse all’interno dell’azienda in modo da poter far risparmiare, alla vittime di questi ripetuti attacchi, almeno i soldi dello smaltimento dei capi uccisi, naturalmente sottostando a tutte le norme vigenti e sotto il controllo della Asl di riferimento. Stesso iter potrebbe essere seguito dal sindaco di Rapolano Terme, Emiliano Spanu.
Anche da questo prende spunto l’idea del direttore di Coldiretti Siena Simone Solfanelli. “Una soluzione che farebbe risparmiare parte delle diverse centinaia di euro che adesso servono a smaltire ogni capo ucciso. Una soluzione temporanea ma in grado di dare un po’ di respiro alle aziende vittime dei sempre più frequenti attacchi da parte dei predatori” ha commentato Solfanelli.

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