Il Ttip, il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti deve proteggere i vini del territorio senese e italiani in generale dal falso Made in Italy, assai diffuso negli Usa. Oltreoceano il business del tarocca ha superato il valore di 20 miliardi di euro. A sottolinearlo è la Coldiretti nell’esprimere preoccupazione per le notizie sull’andamento delle trattative tra Usa e Ue secondo le quali gli americani hanno ribadito la loro intenzione di continuare ad usare le denominazioni "semigeneriche" dei vini europei, come il nostro Chianti ma anche altri vini italiani ed europei (dal Marsala al greco Retzina al portoghese Madeira e ai francesi Chablis e Champagne).
Il risultato – denuncia la Coldiretti – è che oggi il Chianti si produce anche in California. E il fenomeno del falso vino “Made in Italy” trova un forte impulso anche dalle opportunità di vendita attraverso la rete dove è possibile acquistare pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Verdicchio, Lambrusco o Montepulciano.
Il Made in Italy tarocco a stelle e strisce non riguarda però – ricorda la Coldiretti - il solo vino ma colpisce tutti i comparti dell’export tricolore toccando ancora prodotti delle terre di Siena, come l'olio d'oliva fino a salumi e formaggi
La presunzione statunitense di continuare a chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile - sostiene la Coldiretti - perché si tratta di una concorrenza sleale che danneggia i produttori e inganna i consumatori e l’Unione Europea ha il dovere di difendere prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione sotto un rigido sistema di controllo.
La trattativa sull'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, Tansatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) deve rappresentare un appuntamento determinante per tutelare le produzioni agroalimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding - spiega Coldiretti - . In gioco c’è un consistente interscambio economico visto che per la prima volta le esportazioni agroalimentari Made in Italy in Usa hanno superato nel 2015 i 3,6 miliardi di euro con un aumento del 20 per cento. E proprio il vino è il prodotto italiano più apprezzato dagli americani con 1,3 miliardi.