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15 Febbraio 2017
DIAMO AI CEREALI IL LORO VALORE

“Diamo valore alla cerealicoltura toscana”. Questo non è solo il titolo di un evento ma un invito a non perdere di vista un settore strategico per l’economia senese e toscana. Forse anche per questo la sala dove si è svolto il convegno del 10 febbraio, all’hotel Garden, è stata riempita fino all’inverosimile di imprenditori agricoli arrivati non solo dal territorio senese ma anche dal resto della Toscana, dalle zone dove la vocazione cerealicola è sempre stata settore trainante e oggi è in ginocchio. Nella giornata, oltre alle criticità, sono state illustrate le possibili strategie per rilanciare il comparto cerealicolo.

«Con piacere abbiamo ospitato a Siena, terra di grandi produzioni cerealicole, l'iniziativa di Coldiretti Toscana che vuole fare il punto sulla produzione e sul mercato dei grani – commenta Simone Solfanelli, direttore Coldiretti Siena -. In un momento di crisi dei prezzi dei cereali, è importante infatti avere le idee chiare sulle prospettive e sul futuro che ci aspetta nonché sulle azioni che possono essere messe in campo per salvaguardare il reddito delle imprese. E proprio da questi lavori è arrivato un contributo importante per questo settore così strategico per la nostra provincia».

Alberto Bertinelli, delegato confederale Coldiretti Siena ha parlato dell’importanza della cerealicoltura nel territorio senese: «Nella strategia avremo il successo economico delle nostre imprese».

«Certe proposte la politica non le saprebbe formulare senza avere accanto la professionalità di Coldiretti. Abbiamo saputo dire a chi governa dove prendere i soldi per le esenzioni Irap e Irpef» ha detto De Concilio.

Il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli ha sintetizzato invece in quattro punti i lavori della mattinata: «il nostro disegno strategico sulla cerealicoltura è: 1 - Togliere le aziende agricole dal radar del fisco, pagando meno o zero tasse. 2 - abbiamo dato più risorse in maniera puntuale, sia a livello locale che nazionale. In Toscana abbiamo fatto inserire la cerealicoltura come prioritaria per gli investimenti. 3 - La distintività è la chiave per la competitività. È la pietra miliare per dare più reddito alle nostre aziende. Lo ricerca anche il consumatore, che "compra" il territorio. 4 - Dobbiamo investire sulle filiere, anche con investimenti pubblicitari. Occorre fare dei contratti dove ci sia un’ancora al costo di produzione. Devo sapere chi mi ritira il prodotto e a quale prezzo. Ci vuole un prezzo garantito».

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