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11 Aprile 2014
Export olio “Made in Tuscany” vale 543milioni, + 18,6%

“Un nuovo colpo basso ad uno dei prodotti più preziosi del nostro territorio: l’ennesima truffa alimentare che fortunatamente è stata scoperta grazie al lavoro del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Siena e dall'ispettorato repressione frodi (Icqrf) del ministero delle politiche agricole, coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena”, così il presidente di Coldiretti Siena Fausto Ligas, appena battuta la notizia dalle agenzie di stampa dell’operazione che ha portato al sequestro di trecento tonnellate di olio con 35 indagati per i reati di frode in commercio e riciclaggio merceologico e reati tributari pari a un milione e 700mila euro.

Dall’inizio della crisi sono quadruplicate le frodi nel settore degli oli e dei grassi con un incremento record del 300% dal 2008 al 2013 del valore dei sequestri di questi prodotti perché adulterati, contraffati o falsificati. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti.
Nel 2013  sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas, sono stati effettuati sequestri nel settore degli oli e grassi per 8,4 milioni di euro con 125 segnalate all’autorità giudiziaria e ben 502 segnalate all’autorità amministrativa, a fronte di 39308 controlli che hanno consentito di individuare ben 13255 non conformità.

 “Questi dati  – spiega Francesco Sossi direttore di Coldiretti Siena - non tranquillizzano i produttori ma confermano le lacune della normativa vigente in cui si infiltrano i furbetti dell’olio.
 E’ arrivato il momento che il governo dia attuazione alla legge salva olio attraverso l’approvazione in Parlamento nella discussione in corso sulla legge comunitaria di uno specifico emendamento diretto a rispondere alle osservazioni dell’Unione Europea”.
Nel febbraio 2013 dietro ad una forte spinta di Coldiretti, era stata approvata  la cosiddetta legge “salva olio” che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy, ma ancora oggi la legge è inapplicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali a livello nazionale e comunitario.

La provincia di Siena rappresenta una fetta importante della produzione dell’olio extravergine d’oliva di altissimo livello della Toscana, non è solo un prodotto agroalimentare: rappresenta la storia, la tradizione, la salubrità, caratteristiche queste riconosciute a livello internazionale. Non possiamo permettere che frodi alimentari disperdano un vero patrimonio di questa terra.

“La Toscana è la prima regione italiana per export di olio – ha sottolineato il presidente Ligas - è diventata terra di conquista per multinazionali e grandi gruppi industriali che l’hanno trasformata in una piattaforma di passaggio e confezionamento di molti prodotti, in particolare dell’olio, legati e Made in Italy agroalimentare. Non è quindi un caso che in Toscana ci sia la concentrazioni più significativa di produttori (17,3%) e trasformatori (16,9%) dove a prevalere sono proprio gli operatori oleari con 325 molitori e 721 imbottigliatori. Un record nazionale se contiamo che la Puglia, la regione che produce più olio nel nostro paese, ha “solo” 163 molitori e 140 imbottigliatori. Ad ogni litro d’olio prodotto nella nostra regione corrispondono 10 litri di olio imbottigliato che finisce negli scaffali nazionali e soprattutto internazionali dando così vita alla parabola della “moltiplicazione” dell’extravergine. Sono dati su cui la politica è chiamata a riflettere”.

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