65 Views

23 Agosto 2014
Gli scarti delle lavorazioni agroforestali si potranno bruciare

Gli scarti delle lavorazioni agricole e forestali, non sono "rifiuti", pertanto si possono bruciare e non c'è bisogno di autorizzazioni e di ordinanze dei Comuni. E’ questa la novità importante contenuta nella legge 116 dell'11 agosto 2014, di conversione del decreto legge 91, che era stato emanato ad inizio estate (24 giugno 2014), che è entrata in vigore il 21 agosto cambiandone radicalmente le previsioni.
“Salutiamo con grande soddisfazione la nuova legge che permette di nuovo agli agricoltori di poter smaltire gli scarti delle potature – ha detto il presidente di Coldiretti Siena Fausto Ligas - La nuova legge specifica che la raccolta e "abbruciamento" in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali agroforestali effettuati nel luogo di produzione "costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti” e questo è quello che come Coldiretti abbiamo sostenuto con forza presso il Governo”.
Si tratta di una pratica senza la quale gli agricoltori avrebbero dovuto subire ulteriori carichi per lo smaltimento di piccole quantità di scarto agroforestale e questo avrebbe ulteriormente gravato, senza motivo, il reddito degli imprenditori agricoli, che con il loro lavoro svolgono anche un importante ruolo sociale mantenendo in ordine le campagne.
“Gli scarti agroforestali non possono essere considerati come una normale attività di gestione dei rifiuti - ha spiegato il direttore di Coldiretti Siena Francesco Sossi – le potature per esempio degli olivi sono una normale pratica agricola e questa legge riconosce pienamente quello che è una dei normali lavori che si svolge in una qualsiasi azienda agricola”.
Naturalmente, tutto questo è possibile soltanto al di fuori del periodo ad "alto rischio" per gli incendi boschivi, che in Toscana termina quest'anno, salvo proroghe, il 31 agosto prossimo
Permane quindi il "divieto di abbruciamento nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle Regioni e nel caso in cui i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale sospendano, differiscano o vietino la combustione dei materiali vegetali all'aperto in caso di condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana".

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi