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1 Febbraio 2016
NASCE IL MINISTERO DELL’AGROALIMENTARE

Nasce il nuovo Ministero dell’Agroalimentare. Una novità che sembra guardare con attenzione al settore agricolo. La denominazione è un effetto della riforma Madia. I decreti legislativi, che riguardano la semplificazione della pubblica amministrazione, sono in dirittura d'arrivo. Coldiretti giudica positivamente la novità, perché così gli agricoltori italiani potranno avere un rappresentante forte in sede europea. L’Italia, così, segue l’esempio della Francia. Grazie al nuovo Ministero sarà possibile velocizzare processi come quello della tracciabilità e dell’etichettatura, fondamentali per proteggere il Made in Italy agroalimentare. 

L’altra novità del governo Renzi nei confronti degli agricoltori è una Legge di Stabilità attenta alle loro esigenze.  Il 14 gennaio, presso l’Hotel Garden, Coldiretti Siena ha organizzato un incontro per analizzarla con , capo servizio dell’Area Fiscale di Coldiretti nazionale. All’interno di quella che un tempo si chiamava Finanziaria c’è l’esenzione totale dell’Imu per i terreni agricoli posti in collina o in montagna o per quelli condotti e posseduti da soggetti iscritti alla previdenza agricola. Miglioramenti anche sul fronte Irap: nel 2016 i titolari di reddito agrario non dovranno pagare nulla. A livello previdenziale la miglioria sarà nell’esonero del versamento del 40% dei contributi a carico dei datori di lavoro a tempo indeterminato.  Coldiretti ha portato la voce del comparto alle orecchie dei membri dell’esecutivo, che sembrano aver recepito.

Per Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Siena, sia il nuovo Ministero che la Legge di Stabilità rappresentano «un riconoscimento del Governo per un settore che garantisce sicurezza alimentare e tutela del territorio».  

Tullio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana, guarda al futuro: «Questa iniezione di liquidità vuol essere un segnale chiaro della politica di questo Paese, dove oltre 980 milioni di euro sono stati fatti risparmiare agli agricoltori, in particolare di quelli che svolgono professionalmente questa attività, come i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli. Questo significa che se c’è la voglia e lo stimolo di affacciarsi sul mondo dell’agricoltura e di investire, ci sono tutte le condizioni per farlo».
 

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