78 Views

3 Febbraio 2015
Tulio Marcelli e Coldiretti Siena

Eccellenze, settori in sofferenza, lavoro di squadra, il delegato di Coldiretti Siena Tulio Marcelli, parla a ruota libera della situazione agricola senese e del lavoro svolto da tecnici e professionisti di Coldiretti che supportano  le imprese delle campagne senesi.
Qual’ è la situazione dell’agricoltura senese?
“Ci sono difficoltà oggettive nel settore zootecnico e in quello della produzione dell’olio, mentre il comparto vitivinicolo è il settore trainante. Abbiamo una situazione delicata relativa all’Imu agricola perchè molte aziende dovranno pagare che graverà in modo oneroso sui bilanci. Con il nostro intervento siamo riusciti almeno a fare una distinzione tra vive di agricoltura e chi no. Abbiamo mandato una lettera a tutti i comuni gravati dall’Imu agricola chiedendo di applicare l’aliquota più bassa o particolari esenzioni per chi è Cd (coltivatore diretto) o Iap (imprenditore agricolo a titolo principale). Chi vive di agricoltura tutela ambiente e paesaggio. Un modo questo secondo noi, per incentivare anche a dare in affitto i terreni a chi fa l’agricoltore di mestiere”
Quanti sono i fondi a disposizione del mondo agricolo per il 2015?
“I piani di sviluppo rurale per la Toscana prevedono 270 milioni di euro , gran parte di questi fondi saranno su Siena per investimenti, indennità compensative e misure ambientali a sostegno del reddito come per il biologico”.
Coldiretti Siena che momento sta vivendo?
“Si lavora a pieno regime offrendo servizi  tradizionali e innovativi. Siamo il punto di riferimento per gli agricoltori senesi grazie ai nostri uffici dislocati su tutto il territorio provinciale. Stiamo lavorando per potenziare e sviluppare il servizio di assistenza tecnica dedicando risorse umane specifiche nei vari settori produttivi. Figure che andranno nelle aziende per fare assistenza sulle opportunità imprenditoriali e agronomiche. E poi i corsi di formazione a partire dai nuovi patentini per i fitofarmaci”.
Dal punto di vista della commercializzazione?
“Dobbiamo pensare al modello del vino senese dove i produttori sia in forma che singola che associata con consorzi o cooperative, riescono a raggiungere i mercati mondiali. Abbiamo la necessità di realizzare un prodotto finito come succede per il vino, per poter arrivare direttamente al consumatore sia italiano che straniero. Non tutte le aziende sono in grado da sole di raggiungere certi obiettivi”.
I piani integrati di filiera possono essere una base da cui partire?
“Grazie ai piani integrati, ciascuno azienda può mantenere la sua individualità e i suoi investimenti, ma pensare a progetti più ampi portati avanti da un soggetto capofila”.
Come stanno le aziende agricole senesi?
“Siena ha un modello consolidato di azienda agricola sia singola che associata, che in un momento di crisi e variabilità climatica, deve trovare la forza per esportare questo modello e i suoi prodotti nel mondo rinvigorendo la sua centralità. L’esempio è Montalcino: un modello vincente nel mondo”.
A proposito di vino, che fine farà l’Enoteca Italiana?
“Enoteca Italiana ha bisogno di un piano di rilancio, come Coldiretti siamo disposti a costruirlo e programmarlo, in sinergia con tutti gli attori politici, istituzionali, economici e i consorzi di tutela. Un programma che veda al centro l’esperienza e l’eccellenza del settore vitivinicolo senese nell’ottica della ricerca e dello sviluppo di nuovi mercati perché possa essere un’occasione di crescita delle aziende del territorio”.
Consorzio Agrario, molte le polemiche uscite sui giornali e la voce diffusa della cessione dell’immobile di via Pianigiani.
“Non si è mai parlato di vendere, cedere o dismettere l’immobile di via Pianigiani né tantomeno il Consorzio Agrario. Come Coldiretti, sono all’interno del Consorzio da anni e questo argomento non è mai stato affrontato. C’è invece bisogno di migliorare e valorizzare il Consorzio di Siena. Negli ultimi 2 anni il Consorzio ha avuto perdite superiori a 5 milioni di euro, come si può evincere dai bilanci depositati”.
Quale sono le vostre idee?
“Il Consorzio Agrario deve essere uno strumento e un punto di riferimento di tutti noi agricoltori. Oggi ancora di più deve tendere a valorizzare questa realtà agricola e i suoi prodotti riuscendo ad esportarli nel mondo, non solo occupandosi dell’acquisto delle materie prime prodotte nel territorio, ma anche pensando alla trasformazione dei prodotti stessi”.

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi